Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.
Ancora 1,1 miliardi di persone vivono senza corrente e 2,8 miliardi non hanno modo di cucinare in modo pulito. In Italia la crescita delle fonti rinnovabili in energia primaria ha portato la relativa quota dal 6-8% dei primi anni 2000 a poco meno del 20% nel 2016 (segue).
Il fotovoltaico fa la differenza nei paesi in via di sviluppo: può fornire energia anche a chi non è connesso alla rete. Mancanza di infrastrutture, difficoltà di accesso alla rete, povertà. E’ in questi contesti che le energie rinnovabili possono e devono fare la differenza. In Africa, per esempio. Di questo si è parlato in occasione del l convegno dal titolo “Energie rinnovabili come motore di sviluppo”, organizzato dal Coordinamento Free e da Kyoto Club, che si è svolto oggi a alla Fiera di Roma, all’interno di Exco 2019, l’Expo della cooperazione internazionale. “In Africa vivono gran parte di quelle centinaia di milioni di esseri umani che non hanno acceso a servizi energetici – ha dichiarato Francesco Ferrante, Vicepresidente di Kyoto Club e Coordinamento Free – Oggi grazie allo sviluppo delle rinnovabili abbiamo la straordinaria occasione di fornire elettricità e favorire lo sviluppo di quelle popolazioni a costi contenuti piantando su generazione diffusa e micro-grids. Insomma l’innovazione a servizio di una grande occasione di sviluppo e aumento di benessere per il continente più povero “ (da energiaoltre.it segue).
Un rapporto Istat attesta che in Italia il 16,5% delle famiglie non è in grado di riscaldare la propria abitazione. “Manca una definizione condivisa di “povertà energetica” a livello europeo”, fa notare il testo promosso da Strasburgo. Per la Banca d’Italia, la povertà energetica corrisponde all’ “incapacità di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, con conseguenze sul loro benessere”. In Europa la povertà energetica è un problema particolarmente diffuso, per di più aggravato dallo “stato di salute” di molti edifici, umidi e poco efficienti, molto difficili da riscaldare. “Sono circa 80 milioni gli europei che vivono in case inadeguate e malsane”, si legge nel documento, mentre in Italia le abitazioni che necessitano riparazioni a tetti e infissi sono il 23% del totale, facendo dell’Italia il sesto Paese europeo con le infrastrutture meno efficienti. (vedi articolo su asvis.it).
Si può immaginare come questa povertà energetica possa riflettersi nella vita dei bambini.
#GOAL7 #energiapulitaeaccessibile ancora 1,1 mld di persone vivono senza corrente. Inutile immaginare come ciò possa incidere nella vita dei bambini #festivalsvilupposostenibile #mettiamomanoalfuturo #sostenerelemadri #FDS19 #bambini #Agenda2030 https://t.co/xBByCYgCQY
— FDS (@FuturoDigSos) 27 maggio 2019