Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Una città e una comunità si possono dire sostenibili se hanno la capacità di permettere ai loro cittadini di conciliare la vita familiare con la vita lavorativa. Ciò riguarda le madri e i padri. Considerato che nella maggior parte dei casi sono le madri a sobbarcarsi il maggior carico di lavoro familiare, è corretto concentrarsi sulle loro esigenze e i loro desideri riguardo all’opportunità di gestire una adeguata flessibilità negli impegni lavorativi. Tutto ciò deve partire non solamente dalla volontà politica di concepire il mondo del lavoro con una nuova visione che rispetti anche i tempi di vita familiare, ma anche dalla volontà degli enti locali di gestire le risorse economiche in questo senso. Molte regioni negli anni passati hanno adottato localmente politiche di conciliazione grazie alla partecipazione ai bandi del Fondo Sociale Europeo che destina risorse per questo fine. Quante sono le regioni che hanno richiesto e ottenuto tali fondi nel recente passato?
La conciliazione deve essere universalistica e rivolta a generare benessere. Ciò accade in molti paesi dell’Europa dove gli aiuti alle famiglie consistono in svariate tipologie di intervento e raggiungono ‘universalmente’ tutte le madri. Da leggere l’interessante testimonianza di un paio di anni fa di una mamma italiana che vive in Austria e degli aiuti alla famiglia dei quali ha potuto beneficiare e che hanno determinato la possibilità di conciliare la sua vita lavorativa e familiare.
Tutto ciò richiederebbe ai responsabili delle politiche di adottare i diritti umani come un quadro normativo guida e di ripensare il ruolo delle politiche economiche a livello macro, comprese le politiche commerciali, industriali, macroeconomiche, finanziarie e di investimento. Il libro Gender Equality and Inclusive Growth delle Nazioni Unite sottolinea l’importanza di affrontare l’assistenza non retribuita e il lavoro domestico e richiede un approccio trasformativo che riconosca e valorizzi il lavoro di cura.
La conciliazione deve partire dalle aziende che possono accedere ad aiuti economici per rimodulare l’organizzazione interna del lavoro affinchè rispettino le necessità e il benessere dei dipendenti, il che comporta ammettere che il lavoro di cura dei figli genera benessere per l’intera società dandogli quindi un valore assoluto e rispettoso del corretto equilibrio di genere nella vita lavorativa e familiare. Un esempio di opportunità in questo senso può essere consultato nel sito Europa Innovazione dove (riferimento a un bando con scadenza settembre 2019).
Appena uscito il bando per sostenere l’imprenditoria sociale in Italia, nell’ambito del Programma per l’Occupazione e l’Innovazione Sociale dell’Unione europea.
L’innovazione tecnologica dovrà essere orientata agli obiettivi di sostenibilità nel rispetto dei tempi della famiglia e del lavoro. Utili le considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia.
Queste le misure per la famiglia finanziate con la legge di bilancio 2019. Sarebbero necessari maggiori sforzi per la conciliazione.
#GOAL11 #cittàsostenibili Una città e una comunità sono sostenibili se permettono ai loro cittadini di conciliare la vita familiare conquella lavorativa #festivalsvilupposostenibile #sostenerelemadri #FDS19 #Agenda2030 #conciliazionelavorofamiglia #FSE #UE https://t.co/OieccXhq2M
— FDS (@FuturoDigSos) 31 maggio 2019
Il commissario UE’Dare un sostegno alle imprese sociali per garantire le pari opportunità, l’inclusione e l’accesso ai mercati del lavoro, è il miglior modo di costruire un’Europa più equa e rafforzarne la dimensione sociale’ #festivalsvilupposostenibile #conciliazionetempidivita https://t.co/ykdrrc6Atg
— FDS (@FuturoDigSos) 31 maggio 2019